Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme è la realtà che comincia. L’“Andrea Pasca” Nardò ha il suo sogno, la Serie B, e mai lo aveva accarezzato da così vicino nella gestione Durante. «Negli anni precedenti – dichiara il presidente Carlo – ci abbiamo provato, ci siamo andati vicini ma mai con un roster così attrezzato come quello attuale». Inevitabile ritornare alla sirena finale di Ostuni, quando il Toro si è aggiudicato il pass per le fasi nazionali: «A cosa ho pensato in quegli attimi? Pensavo che quanto avevamo seminato ad inizio stagione ora sta dando i suoi frutti. La chiave di volta è da ricercare in quei momenti delicati della parte iniziale, quando fummo bravi a restare uniti e compatti, con un coach che non ha smesso un attimo di credere nel lavoro e nei suoi uomini. E i risultati gli danno ragione».

Tutto, quindi, è partito da quei momenti poco brillanti, ma il primo tifoso granata ha ancora dentro qualcosa che gli provoca amarezza e rammarico: «Tutti abbiamo fatto del nostro meglio, noi come società, la squadra, i tifosi – nota Durante – eppure altre società vietano ai propri ragazzi di recarsi al “Pala Pasca” in occasione delle nostre gare interne. E il riferimento è alla società neretina Luxor Basket. Signori miei, qui si parla di pallacanestro, che è divertimento, condivisione, gioia, non antagonismo fine a se stesso. E mi sconvolge pensare che qualcuno non ci segua più perché il costo del biglietto è di 2 €, una cifra puramente simbolica. Tutto ciò mi rattrista. Ogni domenica ospitiamo 30-40 ragazzi pronti a raggiungere Nardò da Ugento, Galatina e tutto il Salento per ammirare una bella pallacanestro. Io non voglio creare divisioni e anzi, lo dico apertamente: noi siamo disposti a collaborare con tutti. Questo antagonismo, invece, è un qualcosa che mi distrugge dentro».

Ma il sorriso di Carlo rispunta prontamente, al pari della sana ironia che gli appartiene, quando ripensa al momento felice dell’“Andrea Pasca”. E quando gli viene chiesto cosa dirà ai ragazzi prima dell’esordio nei playoff nazionali confida che “non proferirò mezza parola!”. «Probabilmente non ci crederete – confida scherzando il presidente – ma per scaramanzia eviterò ogni tipo di discorso. L’unico discorso alla squadra lo feci ad inizio stagione e dissi ai ragazzi chiaramente: “Giovani, se bbi pinsati ca iti truatu l’America iti sbagliatu propriu”. Ma i risultati faticavano ad arrivare. E allora no, non parlerò, anche perché, a parte gli scherzi, i nostri sono veri professionisti e tengono alla vittoria più di ogni altra cosa».

Dai discorsi ai desideri: «Oltre allo sbarco in B – dichiara Durante – spero che Nardò possa avere un palazzetto all’altezza della categoria e della passione della piazza. E non nascondo che le cose in questo senso si stanno muovendo: a fine campionato inizieranno i lavori e siamo piuttosto tranquilli su questo fronte». Infine un aneddoto: «Scherzando, dissi a coach Olive: “Se conquisteremo la B, confermerò il medesimo roster con l’aggiunta di qualche tassello”. E lui mi rispose che così saremmo arrivati in A2. “E che problema c’è?”, gli ho detto io. In fondo i sogni aiutano a vivere meglio». E noi tutti abbiamo un sogno.

Scritto da: Lorenzo Falangone

 

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